Programma di stabilizzazione e di fissazione delle dune

Azougui, Cinguetti, Guerou, Toungad (Nord,Est) Kankossa, Maghta Lajar (est)Aouinat ez Zbil, Kiffa, Mederdra, Tamchakett, Timbedra (est e sud-ovest), Aghchourguitt, Ajouer, Boutilimit (“Route de l’Espoir”). Mauritania

1983 - 1989

Donatori: UNSO (Fondo delle Nazioni Unite per il Sahel): US.$ 2.863.579 FENU (Fondo delle Nazioni Unite per Equipaggiamento): US $ 1.398.000 UNDP (Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo: US $ 557.000 Algeria (Finanziamento delle borse di studio): US$ 996.000 Governo della Mauritania : US $ 327.000 PAM (Programma Alimentare Mondiale) US $ 183.000 TOTALE US $ 6.325.000

Controparte: Ministero dello Sviluppo Rurale - Direzione della Protezione della Natura

Finanziamento totale: (US $) : 6.325.000

Premessa

La Mauritania è una terra difficile: 398.000 miglia quadrate (cioè 1 milione e 31.000 Km2) di deserto battuto da venti violenti; una popolazione di poco più di 2 milioni di abitanti per lo più arabo-berberi (mauri) ed in minor parte africani neri che vivono raccolti in piccoli centri e non più nomadi. A parte Nouakchott (la capitale) le altre città storiche come Cinguetti, Tichitt e Ouedane (protette dall’UNESCO) che un tempo erano famosi centri carovanieri, oasi ricche di palme, di acqua oggi sono state quasi abbandonate dagli abitanti stremati da carestie, siccità, isolamento. La copertura vegetale di circa 12 milioni di ettari negli ultimi 20 anni è quasi scomparsa; le dune prive di vegetazione si spostano con i venti e si depositano in aree abitate (villaggi, oasi), nei campi coltivati, o sulle infrastrutture creando grandi problemi alla popolazione. Il progetto di stabilizzazione e di fissazione delle dune è nato in questo contesto per attuare interventi urgenti nelle località più minacciate dall’insabbiamento ed avviare un programma di pianificazione e di formazione del personale in modo da rendere il Governo della Mauritania in grado da attuare da solo la lotta contro la desertificazione.

Descrizione

Il progetto ha realizzato interventi importanti e cioè:

  • protezione dall’insabbiamento di 15 aree, considerate rappresentative della principale tipologia di insabbiamento (4 oasi nel nord e centro-est del paese; 2 villaggi con aree agricole nell’area silvo-pastorale; 4 aree lungo la “Route de l’Espoir” principale asse stradale del Paese lunga 1.099 Km ed avente un ruolo vitale per 460.000 abitanti residenti e 400.000 nomadi; 5 centri abitati importanti dal punto di vista amministrativo e commerciale.

Le tecniche adottate hanno consistito:

  • nella stabilizzazione meccanica delle dune alte da 3 -6 metri a 30 metri mediante la creazione di barriere artificiali (superficie trattata 1.163 ha);

  • nella fissazione delle dune con il rimboschimento (superficie 1.413 ha) o la semina di specie vegetali autoctone arboree, arbustive o erbacee;

  • protezione delle aree oggetto degli interventi.

L’impatto del progetto sulla popolazione e sul territorio ha determinato:

  • il miglioramento delle condizioni di vita di 80.710 abitanti e 130 ha di habitat umani (case, pozzi, strade);

  • la protezione di 1.700 ha di aree agricole (palmeti, aree coltivate a cereali) e il miglioramento dei pascoli con importanti vantaggi economici e sociali;

  • la protezione di 10.950 m lineari di fronte delle dune in movimento lungo la “Route de l’Espoir” con risparmio di US$ 1.100.000 all’anno sul costo per le operazioni di disinsabbiamento della strada e miglioramento della circolazione stradale;

  • la produzione di legname e di foraggio con il rimboschimento di 894 ha utilizzando Prosopis ssp, Parkinsonia ssp, Leptadenia spp;

  • la formazione di 23 unità a livello universitario, di 30 tecnici e 200 operai in tecniche di stabilizzazione meccanica delle dune, piantagione, vivaismo;

  • la ricerca e la sperimentazione in tecniche di fissazione delle dune, tecniche di riproduzione delle piante utilizzate per i rimboschimenti e delle piante impiegate per la stabilizzazione meccanica delle dune;

  • la sensibilizzazione delle popolazioni locali alla lotta contro la desertificazione.